Ieri è memoria, domani è desiderio, oggi è dono per questo si chiama presente!

Terzo ed ultimo incontro domenica 27 Settembre su piattaforma zoom, sempre grazie all'organizzazione dell'Associazione Salesiani Cooperatori di Lombardia, sempre alle ore 20.30. Ti aspettiamo.

E' un bel momento di Famiglia, mezz'ora di ascolto-formazione-preghiera, con lo stile inconfondibe della BUONA NOTTE nelle case salesiane. Per introdurci al riposo notturno con il giusto ritmo.

La sfida della contemporaneità ci pone di fronte ad alcuni interrogativi: come continuare ad essere associazione, comunità, gruppo che desidera camminare insieme e crescere sia nella fede che nelle relazioni interpersonali, le quali sono di fatto espressione della relazione Trinitaria? Sicuramente vivere la consapevolezza del momento con i suoi rischi ma anche con le opportunità che la creatività sa mettere in campo. E poi esserci! Avere il coraggio di affrontare nuove sfide, imparare ad utilizzare le nuove tecnologie digitali per continuare a incontarsi tramite le nuove modalità.

Per chi lo desiderasse ecco il  link https://us02web.zoom.us/j/4244410020

e di seguito il sussidio per seguire il momento del 3° incontro di domenica 27.9.2020

 

Canto: INSEGNACI (video)

Celebrante: nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Fratelli e sorelle, celebriamo l’Amore di Dio che sempre ci consola: facciamoci voce di ringraziamento al Padre per il dono della vita, della fede, dello Spirito, della Vocazione.

“OGGI È UN DONO: IL PRESENTE DI DIO”
“Dono”, è una delle parole più antiche del linguaggio dei sensi: offrire e ricevere.
Ma il dono suscita subito la domanda “di chi?”. Il dono rimanda inevitabilmente ad un donatore.
Il dono, esige la gratuità, simbolizza una relazione tra due esseri. È una sorta di tramite.
Sono dunque il donatore e colui che lo riceve a dar senso al dono. Il dono istituisce allora un tipo di relazione.
È proprio Gesù a coniare il termine di “Dono di Dio” nel dialogo con la samaritana: «Se tu conoscessi … Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «SE TU CONOSCESSI IL DONO DI DIO e chi è colui che ti dice: «Dammi da bere!», tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». .Gv 4,5-10)
Riconoscere il dono. Libertà di cuore davanti alla propria vita, ai propri progetti, ai propri sogni permette di riconoscere ogni singolo evento come un dono.
Ricevere il dono: la profonda consapevolezza che quel dono è per me e per nessun altro. Accogliere quel dono perché è per il mio bene.
Rispondere: si tratta di scoprire e riconoscere il mittente. Colui che mi ha fatto quel dono e perché lo ha fatto. Ma si tratta anche di farmi condizionare da quel “gesto”, lasciarmi trasformare dalla gratuità perché anche io impari a fare lo stesso (Lc 10,25-37).
Dare a mia volta: il dono bisogna farlo circolare, offrendolo a nostra volta agli altri.

 

Preghiamo a cori alterni (donne e uomini) con il Salmo 19


I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono. Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola.

Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via. Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore.

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi.

Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti, più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.


Insieme: Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.


- BUONA NOTTE DEL RELATORE


Si conclude con una Decina del Rosario con un’intenzione di preghiera proposta da un centro locale: Padre Nostro – 10 Ave Maria – Gloria

Celebrante: Preghiamo.
Fa’, o Signore, che quello che siamo, quello che conosciamo di te non lo teniamo chiuso in noi stessi, ma sappiamo rivelarlo a chi incontreremo. Fà che sappiamo essere testimoni della “buona notizia” del Regno che soddisfa pienamente le inquietudini del cuore umano, sempre bramoso di superare le futilità del tempo, così da entrare nella dimensione dell’eterno che soddisfa ed appaga ogni più alto desiderio dell’uomo.

Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo. Amen

Se c’è un sacerdote: Benedizione.

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Federazione Ex Allieve/vi delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Varese

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