4° giorno - IN CERCA DI GESÙ - L’ascolto nel discernimento

"Credendolo nella carovana fecero un giorno di viaggio, poi si misero a cercarlo tra parenti e conoscenti e non avendolo trovato tornarono in cerca di lui a Gerusalemme" (Lc 2,44).

Siamo di fronte a un grande mistero. Gesù ha permesso che i suoi genitori sperimentassero la nebbia dell’oscurità, il disagio dell’aridità, il crescente dolore di chi cerca il Signore e non lo trova. Per tre giorni Maria e Giuseppe non sentirono più la sua voce a cui erano abituati da mattino a sera: la Voce, la Parola tace. Tace mentre si affacciano le ipotesi più nere, più sconvolgenti e l’ansia è dolorosissima, è una prova acutissima della fede.

A noi sarebbero certamente venuti alla mente pensieri che non sfiorarono Maria: Dio mi ha abbandonato, non mi ha dato questa missione che aspettavo, forse non ho saputo rispondere, la mia vita è dunque fallita!

Qui vediamo Maria molto diversa da noi e insieme incoraggiante. Sembra dirci: Fai ciò che stai facendo, age quod agis, scrivi se devi scrivere, rispondi al telefono se squilla, ricevi la persona che attende, non fare castelli in aria perché non serve a niente. Maria ci dà la preziosa indicazione del rimanere attaccati all’azione presente senza fermarsi sul passato e senza evasive costruzioni dell’avvenire. È il modo più vero per vivere ed accettare il silenzio di Dio.

Anche Maria ha dovuto fare un discernimento sul senso della ricerca.

Guidate dal suo esempio, ci chiediamo:

- La mia ricerca di Gesù è una vera ricerca di Lui o della sua consolazione?

- So accettare che Egli mi si riveli nella concretezza di questo Cristo crocifisso e umiliato, di questa Chiesa povera, debole, di questa comunità, di questa obbedienza, di questa incomprensione, di questa mia mente con le sue ottusità, di questo mio corpo con le sue malattie, di questa mia vita spirituale con le sue fatiche? o vorrei sempre trovare Dio altrove e così perdo il punto della situazione storica reale?

Maria, sono tante le volte

in cui noi non comprendiamo.

Medica con la tua dolcezza e perseveranza,

col tuo silenzio paziente

la ribellione che spesso accompagna

le nostre riflessioni

sulla nostra vita,

sulla vita delle comunità e della Chiesa.

Donaci di partecipare al tuo “sì”

che rimane tale nella più dolorosa oscurità,

nella sofferta incomprensione,

fino al momento della Risurrezione. Amen

                                               (C.M. Martini)

 

Foto dal sito: basilicamariaausiliatrice.it

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