6° giorno - SOTTO LA CROCE - L’ascolto del dolore
Sotto la croce Maria sta in silenzio. I Vangeli non le attribuiscono neppure una parola, ma attivando l’efficace e splendido linguaggio non verbale dell’ascolto, ella insegna non solo virtù, ma criteri esistenziali e leggi di storia di salvezza:
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il coraggio: non si fugge di fronte all’«ultimo nemico» (1 Cor 15,26);
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la fedeltà: non si abbandona nessun uomo, e meno ancora un figlio, nel momento terminale;
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la fede: non si arretra dinanzi alla situazione-limite della morte perché non è la fine di tutto;
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la coerenza: negando l’incontro con la morte, si rinnega il senso della vita e quanto s’è compiuto in termini di liberazione e di promozione;
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la serietà: sotto la croce Maria non discute, ma affida al silenzio l’esperienza di testimonianza alla morte del Figlio, con quanto per lei significa;
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la pazienza: sotto la croce Maria non recrimina e non contesta i crocifissori del Figlio;
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il paradosso: nel cuore dell’Ora accetta il perdono come principio di vita.
Maria sotto la croce non solo tace: tace, ascoltando. Ha ascoltato il grido del Crocifisso al Padre e le sue ultime parole con cui ha scandito l’agonia messianica. Come avrà vibrato l’anima di Maria all’ascolto di quel grido dolorosissimo e pur pieno d’amore?
È da pensare che oltre allo strazio umano che ha potuto causare in lei, quel grido abbia prodotto un varco nella sua coscienza di Madre,aiutandola a capire il senso della morte del Figlio, la situazione estrema della sua vita di Verbo incarnato giunto al vertice della lotta con Satana per la redenzione dell’intera storia e dell’intera creazione. E con la mentalità della credente, da sempre associata alla sua missione, ora lo riconsegna al Padre.
Accanto all’Agnello immolato, Maria appare perciò come colei che ha generato la vittima pasquale e che si è offerta con lui. L’Agnella silenziosa, accanto all’Agnello «che non apre la sua bocca» (cfr Is 53,7).
Guardando a Maria sotto la croce, ci chiediamo:
- Come affronto i momenti del dolore presenti nella mia vita? Li vivo con fede, associandomi, come Maria, ai patimenti di Cristo e cercando in lui il coraggio, la forza, la fiducia?
- Accetto con pazienza, senza lamentarmi o recriminare, i contrattempi e le avversità, pensando che possono essere un’occasione per crescere nella libertà e nell’amore?
- So immedesimarmi nel dolore degli altri e stare vicino a chi soffre, offrendo un ascolto rispettoso e concreto?
Maria, madre di Gesù e madre nostra,
noi ci mettiamo con te sotto la croce del tuo Figlio,
nel desiderio che tu ci faccia entrare
nel mistero della sua vita e della sua morte;
dimorare nel suo cuore,
stare ai suoi piedi in ascolto e contemplazione.
Suscita in noi, Maria,
quei sentimenti di partecipazione
alla sofferenza di Cristo
e del mondo che sono stati i tuoi.
Amen
(C.M. Martini)
Immagine dal sito basilicamariaausiliatrice.it