7° giorno - NELLA NOTTE DELLA FEDE: L’ascolto perseverante
All’ora terribile della morte del Figlio sulla croce, segue un tempo oscuro, il sabato santo della prostrazione e dell’attesa. Mentre il Figlio giace morto nel sepolcro, la Madre custodisce in silenzio la fede, abbandonata nelle mani del Dio fedele che compie le sue promesse.
Nel suo cuore,abituato alla memoria dell’ascolto, rivive le grandi coordinate della sua vita e intuisce che né il suo sacrificio né quello del Figlio sono vani. Se lui ha amato e ha dato se stesso per i suoi fratelli, se il Padre non lo ha risparmiato, ma lo ha consegnato per tutti, anche lei, «la serva del Signore»si unisce all’infinita carità di Dio con la certezza della sua fecondità.«Donna, ecco il tuo figlio» (Gv 19,26), il discepolo prediletto che le è stato affidato ai piedi della croce sarà il simbolo di una moltitudine immensa di nuovi figli generati per il Regno dei cieli.
Il sabato santo di Maria parla in modo eloquente a noi, pellegrini nel grande sabato del tempo, che sfocerà nella domenica senza tramonto, quando Dio sarà tutto in tutti e il mondo intero sarà la sua patria per sempre.
Nel tempo del silenzio di Dio, nello stupore dolente davanti al Signore crocifisso e abbandonato, sull’esempio e con l’intercessione di Maria,
ci domandiamo:
- Credo veramente in Dio? Mi so affidare con fiducia a Lui anche nell’ora oscura del dolore e della malattia, ponendomi in ascolto docile e perseverante del suo progetto d’amore su di me?
- Vivo la gioia di sapermi amata con Cristo e in Lui dal Padre, anche nel tempo della prova e del silenzio? Irradio questa gioia?
- Cerco di piacere sempre e solo a Dio nella silenziosa eloquenza dei gesti, senza inseguire l’immagine o crearmi maschere di difesa o di evasione?
Tu, o Maria, nel Sabato santo
sei e rimani la “Virgo fidelis”,
la Vergine credente,
tu porti a compimento la spiritualità di Israele,
nutrita di ascolto e di fiducia.
Noi non sappiamo, o Maria,
da quale tipo di consolazione profonda
sei stata sostenuta nel tuo Sabato santo.
Siamo certi però che la forza dello Spirito,
presente in te fin dall’inizio,
ti ha sorretto nel momento del buio
e dell’apparente sconfitta del tuo Gesù.
Tu ti sei fidata fino in fondo del disegno di Dio
e ne hai riconosciuto nel tuo intimo
la potenza e la gloria.
Tu ci insegni così a credere
anche nelle notti della fede,
a celebrare la gloria dell’Altissimo
nell’esperienza dell’abbandono,
a proclamare il primato di Dio e ad amarlo nei suoi silenzi
e nelle apparenti sconfitte.
Intercedi per noi, o madre,
perché non ci manchi mai
quella consolazione della mente e del cuore
che sostiene la nostra fede
e fa sì che da un granello di senapa
spunti un albero
capace di offrire rifugio agli uccelli del cielo. Amen
(C.M. Martini)
Immagine dal sito basilicamariaausiliatrice.it