QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA    Lazzaro

 

Leggere il vangelo di Lazzaro in tempo di pandemia ci fa seriamente riflettere.

Con tante migliaia di morti notificate in questi tempi, chissà  quante persone si commuoveranno e si identificheranno con Marta e Maria, con il loro dolore e la loro aspettativa delusa.

Quanti Lazzaro sono morti dopo pochi giorni di malattia, e  senza il conforto di avere vicino Marta e Maria. Non sono riusciti i medici, non è arrivato il miracolo chiesto dai parenti e dagli amici. Sembra che non sia arrivato Gesù.

Spiega l’evangelista: “ Gesù amava Marta, sua sorella, Lazzaro”.

Tutto l’episodio è descritto in un contesto d’amore: malattia, relazioni, spiegazioni, aspettativa delusa. Tutto è amore.

Gesù arriva, Marta corre da lui e gli dice: “ Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto.

Gesù: “ Tuo fratello risorgerà”. Parole sconvolgenti, risuonano potenti dalla bocca stessa del Signore. Lui si muove, viene incontro alla morte, per portare la sua Vita.  Proprio sta là dove sembra che non ci sia più nulla da fare.  E invece no !

Davanti alla morte è ancora possibile dare una risposta, aprire una via di uscita.

Marta crede alle parole di Gesù anche se le rimane l’angoscia.  Gesù profondamente uomo davanti al suo amico scoppia in un pianto dirotto.

 “ Guarda come lo amava! “ dicono i Giudei.

Così fa Gesù di fronte al nostro dolore. I morti del Coronavirus non tornano in vita, ma la speranza di sapere che hanno una relazione con noi di aiuto e di ascolto delle nostre preghiere ci conforta e ci rende capaci di una relazione che non finisce.

E’ bellissimo però notare che sono le donne a prendere in mano questa situazione dolorosa. Le donne con la loro straordinaria dolcezza e tenacia, col coraggio che viene dal di dentro, riescono ad aprire quel grande processo di speranza, che è la sfida della morte.

Loro per prime si oppongono alla morte e ci insegnano a fare altrettanto, raccogliendo in noi stesse tutta la forza possibile o impossibile.

Possiamo pregare così:

Signore, toglici le pietre di morte, fosse anche lo sconsolato dolore per la perdita di una persona cara. Ridonaci una vita da risorti per gli anni che potremo vivere ancora sulla terra.

Liberaci dai legacci, da lacci e laccioli. Lanciaci per le strade del mondo e della vita a dire a tutti da quale morte siamo stati liberati e quale vita siamo chiamati a vivere sin da ora e a quale vita futura potremo partecipare.

Con tanta speranza e affetto.

Sr Petronilla

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