DOMENICA DELLE PALME

 

Gesù entra nella città Santa cavalcando un asino, l’animale della gente semplice, gente comune della campagna, per di più un asino che non gli appartiene, ma Lui per questa occasione, chiede un prestito, non si vergogna.

Dio corteggia la sua città, in molti modi. Viene come un re bisognoso, così povero da non possedere neanche la più povera bestia da soma. Un Dio umile che non si impone, non schiaccia, non fa paura e “A un Dio  umile non ci si abitua mai” ( Papa Francesco).

“Il Signore ha bisogno”. Ha bisogno di quel puledro d’asino, di me, ma non mi ruberà la vita; la libera invece, e la fa diventare il meglio di ciò che può diventare. Aprirà in me spazi al volo e al sogno. Devo solo aver fiducia.

In un primo momento neppure i discepoli hanno capito questo. Solo dopo la Pasqua si sono ricordati il famoso versetto: “Non temere figlia di Sion! Ecco il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina”. E’ faticoso capire.

Egli pertanto, sarà il re dei poveri, un povero tra i poveri e per i poveri, come sovente ci ricorda Papa Francesco.

La povertà  presuppone soprattutto la libertà interiore dall’avidità di possesso e dalla smania di potere. Si tratta della purificazione del cuore.

Quel giorno la folla lo acclama: “ Osanna! Benedetto colui  che viene nel nome del Signore”.

E’ bello poter dire: Dio viene a Varese per le  nostre strade, in ogni casa che sa di pane e di abbracci, Dio viene, viaggiatore dei millenni e dei cuori. Non sta lontano.

La settimana Santa dispiega, a uno a uno, i giorni del nostro futuro. Ci vengono incontro ricchi di segni, di simboli, di luce.

Approfittiamo della ricchezza che la liturgia ci offre per vivere intensamente queste realtà.

Gesù entra nella morte perché là è risucchiato ogni figlio della terra. Sale sulla croce per essere con me e come me, perché io possa essere con Lui e come Lui. L’amore conosce molti doveri, ma il primo è di essere con l’amato, stringersi a lui, per trascinarlo in alto, fuori dalla morte.

Il mio augurio: sentiamoci partecipi di questa bella realtà che è la Chiesa. Viviamo intensamente queste giornate e la pace regnerà nei nostri cuori.

Con affetto, Sr Petronilla

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